Perini (Ama Ravenna): “mancano 150 posti accreditati nelle Rsa”

Daniele Perini, capolista di Ama Ravenna, interviene in merito alle modalità di accesso ai posti accreditati con fondi regionali nelle strutture per anziani e sui futuri scenari abitativi della terza età.
“A Ravenna ci sono centocinquanta famiglie che sono costrette a pagare la retta intera, circa 3mila euro, per un loro caro perché nelle Rsa mancano 150 posti accreditati e le relative coperture regionali che abbattono l’importo della retta stessa del 50 per cento. Ci sono famiglie in difficoltà per far fronte all’intero ammontare poiché la pensione dell’anziano non è sufficiente per coprire l’importo. Basterebbe allineare il numero dei posti accreditati a quello di altre realtà regionali per superare dei gap che penalizzano il soddisfacimento del nostro fabbisogno. – dice Daniele Perini che sostiene con Ama Ravenna la candidatura a sindaco di Alessandro Barattoni – Ravenna risulta infatti svantaggiata rispetto agli altri comuni capoluogo regionali: ha la percentuale più bassa di posti letto accreditati, 43 per cento, per la residenzialità degli anziani non autosufficienti; ha la minor percentuale di strutture cra, 16 per cento, in rapporto al totale regionale; nel semiresidenziale per anziani e disabili Ravenna ha l’82 per cento dei posti accreditati mentre Rimini e Riccione ha il 91. In ambito provinciale, mentre Ravenna ha l’87 per cento di posti accreditati per la residenzialità, Russi e Cervia hanno il 100 per cento.”
“C’è poi un caso in città che mi desta preoccupazione. Si tratta di due fratelli e una sorella che vivono insieme: quest’ultima ha novanta anni; un fratello ottantasettenne disabile in carrozzina e uno di ottantadue che manda avanti la famiglia. – continua Perini – Data la precarietà di questa situazione, cosa succederebbe se crollasse e se questi anziani non avessero denaro a sufficienza per pagarsi 9mila euro di retta mensile? C’è quindi bisogno di aumentare i posti accreditati e aumentare i fondi regionali per dare risposta concreta, ora come ora, a questi 150.”
“Guardando a un futuro molto vicino, dove gli over 70 avranno la prevalenza nel tessuto sociale, occorre progettare nuove soluzioni abitative pubbliche e private che promuovano il benessere e la socialità della terza età. Le nuove strutture che si dovranno realizzare dovranno essere aperte al mondo e caratterizzate in tal senso anche sotto il profilo edilizio-architettonico. Penso ad ampi edifici a un piano che contengano anche esercizi pubblici, ad esempio una farmacia, una pizzeria così da attirare gente. Il vantaggio sarebbe duplice: oltre a eliminare la sensazione di isolamento che può subentrare in chi vive nelle strutture per anziani, si produrrebbe un reddito maggiore nella gestione grazie agli introiti derivanti dalle strutture commerciali. Occorrerà, inoltre, – conclude Perini – incentivare forme di co-housing per persone anziane autosufficienti e al contempo costruire piccoli appartamenti attrezzati per non autosufficienti così come avvenuto con i dodici del Valentiniano, finanziati da Cassa di Ravenna e Regione Emilia-Romagna.”