Presidio di Cgil, Cisl e Uil davanti alla Prefettura di Ravenna: “Da inizio 2025 già tre morti per incidenti sul lavoro”

Cgil, Cisl, Uil daranno vita a un presidio venerdì 13 giugno, dalle 10 alle 12, in piazza del Popolo di fronte alla Prefettura di Ravenna. L’iniziativa è stata proclamata per sollecitare le istituzioni a convocare il Tavolo provinciale del Patto Territoriale per la salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro.
In questo contesto di impegni sottoscritti da tutti gli attori del territorio devono trovare compimento la sottoscrizione della proroga del Protocollo Sicurezza del Porto, a cui mancano solo le firme da più di 4 mesi, la definizione del Protocollo appalti privati, ferma da più di 2 mesi “nonostante sia già stato definito un primo strumento operativo di prevenzione per il settore edile, ed anche l’avvio del primo progetto sperimentale di formazione sulla sicurezza nelle scuole predisposto da Cgil Cisl Uil, così come da tempo avviene nella vicina provincia di Rimini e come nei giorni scorsi è stato definito in provincia di Forlì-Cesena”, commentano i sindacati.
Attende infine il necessario impulso prefettizio la costituzione presso l’Inps della Sezione territoriale della Rete del lavoro agricolo di qualità, come previsto dalla Legge 199/2016 contro lo sfruttamento lavorativo: “La provincia di Ravenna da sempre fortemente impegnata su questi temi non merita un simile immobilismo”, aggiungono.
I sindacati ritengono quanto mai urgente un confronto sul tema della sicurezza alla luce dei numerosi infortuni che si sono registrati nell’ultimo periodo. Da inizio anno, in provincia di Ravenna, gli infortuni mortali sono stati tre, cui si aggiungono i lavoratori deceduti in altri territori ma al servizio di aziende con sede nel Ravennate.
“Nonostante i ripetuti solleciti e le richieste ufficiali – commentano Cgil, Cisl, Uil – il tavolo non è ancora stato convocato. Chiediamo di rompere gli indugi e che sia al più presto messa in calendario una riunione per affrontare una vera e propria emergenza, che deve avere risposte nell’immediato. Ogni morte sul lavoro è inaccettabile e non si deve mai parlare di fatalità. Gli incidenti sul lavoro interessano tutti i settori. Si pensi ai comparti dell’edilizia, della logistica, dell’industria meccanica, dell’agricoltura, ma non sono esclusi comparti come turismo e sanità. Oltre al settore di impiego, appare significativo, per individuare la pericolosità di una situazione, anche il tipo di contratto e di modalità di lavoro. Nel caso di appalti e subappalti la pericolosità aumenta. Altro fattore determinante è rappresentato dal fatto che ci sono molte aziende che ricorrono a manodopera a basso costo, tagliando colpevolmente i costi sulla prevenzione e sulla formazione dei lavoratori”.