prosegue la mediazione di Mosca

Prosegue la mediazione russa tra Ankara e Damasco: dopo i tentativi di migliorare i rapporti tra il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, e l’omologo siriano, Bashar al Assad, fonti vicine agli incontri consultivi turco-russi conclusisi ieri, 9 dicembre, a Istanbul svelano una presunta offerta della delegazione russa guidata dal viceministro degli Esteri Sergej Vershinin alla delegazione turca guidata dall’omologo Sadat Onal per risolvere la crisi nel nord della Siria. Lo riferisce oggi l’emittente “Al Arabiya”, secondo cui le fonti affermano che gli incontri tra le parti sono iniziati con l’obiettivo di evitare un’operazione militare che Ankara minaccia da tempo nel nord della Siria, in quanto i turchi hanno rinnovato la loro disponibilità a collaborare con Damasco nel campo della lotta al terrorismo e problemi di sicurezza.

Secondo le fonti, la delegazione russa avrebbe offerto alla controparte turca il ritiro dei combattenti delle Forze democratiche siriane (Fds) con le loro armi da Manbij e Ayn al Arab, lasciando solo le forze di sicurezza “Asayish”, a condizione che siano integrate nel forze di sicurezza siriane. Da parte sua, Ankara avrebbe chiesto ai russi un periodo per studiare la proposta. Il 22 ottobre 2019 russi e turchi hanno firmato un memorandum d’intesa sul ritiro delle Fds da Manbij, Tal Rifaat e Ayn al Arab, e sul loro allontanamento dal confine meridionale della Turchia all’interno di una cintura di sicurezza profonda 30 chilometri. Intanto, lo scorso novembre la Turchia ha compiuto dei bombardamenti nel nord della Siria e non ha escluso l’avvio di un’operazione di terra.

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