Ravenna. Il centrodestra cerca disperatamente un fuoriclasse che metta tutti d’accordo, ma per ora è il candidato che non c’è


È questione di alcune settimane – se non di giorni – e il Governo Meloni dovrebbe annunciare la data delle prossime elezioni amministrative di primavera. Il condizionale è d’obbligo, perché ci sono diverse partite politiche in gioco non solo sul voto per i sindaci ma anche e soprattutto per quello per i presidenti delle Regioni. E poi c’è la mina vagante dei referendum. La data più probabile del voto è una domenica di maggio, quale non si sa.

In ogni caso a stretto giro di posta la data arriverà e a quel punto suonerà la campana per i partiti e le liste ravennati. La ricreazione sarà finita per tutti. A quel punto si dovrà fare sul serio. Naturalmente questo vale soprattutto per il centrodestra, ancora intento nell’affannosa quanto confusa ricerca di un candidato che metta tutti d’accordo. L’uomo o la donna in grado di contendere la poltrona al centrosinistra, con speranze di vittoria. Il “fuoriclasse” dietro cui schierarsi e a cui nessuno nel centrodestra potrà dire di no. Insomma, il candidato che (per ora) non c’è. 

Nel campo del centrosinistra navigano tranquilli. La coalizione appare compatta – appena collaudata dalla vittoria alle regionali – e ha già il suo campione, in pista fin dal mese di agosto: è Alessandro Barattoni, segretario provinciale del PD, che in questi mesi si è mosso molto sotto traccia, ma si è mosso parecchio incontrando tutti, a tutti i livelli. È pronto per scattare al suono della campana, per dar fuoco alle polveri e fare il rush finale della sua campagna. Finora ha goduto di un vantaggio competitivo enorme, perché è il solo candidato in campo da almeno 5 mesi.

Nel centrodestra la trama che dovrebbe portare a una candidatura forte dietro cui schierare tutte le truppe è ancora solo abbozzata. I tre partiti di governo si sono detti d’accordo, sia prima che dopo le elezioni regionali, sul fare un grande rassemblement di partiti e liste civiche che comprenda tutti. Ma quel tutti è diventato un qualcosa difficile da interpretare. Di fatto, non risulta ci sia ancora stata alcuna riunione congiunta di tutte le forze variegate del centrodestra, per mettere sul tavolo nomi e idee. 

La trama è tessuta principalmente da Alberto Ferrero, il coordinatore della forza principale in campo – Fratelli d’Italia – ma finora non ha portato nemmeno alla famosa rosa di candidati che doveva nascere intorno a Natale e che doveva entro l’Epifania manifestarsi nell’epifania del candidato scelto. Nulla di tutto questo. La rosa è ancora nel bocciolo.

Il rapporto è molto stretto fra Ferrero e le due liste civiche che lo hanno apertamente appoggiato alle recenti regionali – Viva Ravenna e La Pigna – e con le quali il coordinatore di Fratelli d’Italia ha contratto, se non altro, un debito di riconoscenza, essendo stato eletto in Regione anche grazie ai loro voti di preferenza.

Più freddo appare invece il rapporto con la Lega di Morrone e con Forza Italia di Ancarani e Dore: i due alleati di governo scalpitano e aspettano che Ferrero e Fratelli d’Italia trovino la quadra. Quasi gelido infine è il rapporto fra Ferrero e Ancisi di Lista per Ravenna, che finora non ha mai ricevuto alcun invito al confronto – a differenza delle altre due liste civiche – e che del resto non ama nemmeno farsi inquadrare come “centrodestra” (ed è sempre più tentato di andare da solo, visto che non viene interpellato).

In questa situazione, se non si trova una strada a Ravenna la faccenda potrebbe arrivare sui tavoli romani, laddove finiscono gli accordi e gli scambi di candidature sulla scacchiera elettorale nazionale. Naturalmente, Alberto Ferrero non vorrebbe arrivare a questo punto. Anche perché, se decidono a Roma per Ravenna, il centrodestra locale ci fa una pessima figura e poi non è detto che la coalizione regga e decolli. Potrebbe diventare un liberi tutti, che significa un centrodestra al voto della prossima primavera diviso in tanti rivoli, come fu nel 2021.

Questa prospettiva è tutt’altro che remota anche qui e ora, nel caso dovesse saltar fuori dal cappello a cilindro un candidato di bandiera che divide anziché unire. Circolano nomi che non fanno pensare a “fuoriclasse” quanto piuttosto a “giocatori da panchina”. Uno di questi nomi – Giovanni Morgese fondatore a Ravenna della nuova DC – messo in circolazione non si sa da chi, è già stato scaricato in una recente intervista dallo stesso Alberto Ferrero.

Il coordinatore di Fratelli d’Italia vuole giocare fino in fondo la partita di Ravenna per tentare di vincere, ma per vincere deve mettere tutti d’accorso. E per mettere tutti d’accordo deve trovare un fuoriclasse che al momento non c’è. Per lui è un bel rompicapo. “Ancora non l’ho trovato. – confessa laconico – Quando avrò il nome giusto, quello sarà il momento per chiamare tutti al tavolo.”

Già, ma chi e quando?

 





Fonte: https://www.ravennanotizie.it/politica/2025/01/15/ravenna-il-centrodestra-cerca-disperatamente-un-fuoriclasse-che-metta-tutti-daccordo-ma-per-ora-e-il-candidato-che-non-ce/

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