Riforma PA: ministro Zangrillo, rendere più attrattivo lavoro in pubblica amministrazione con premialità

Quella della pubblica amministrazione “è una riforma che ha la finalità di introdurre nella pubblica amministrazione un valore non adeguatamente riconosciuto che è il merito. Abbiamo bisogno di dotarci di strumenti che ci consentano di premiare le nostre persone”. Lo ha detto il ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, rispondendo alle domande di Alessandro Marenzi, vicedirettore Sky Tg24, nel corso dell’evento organizzato a Gorizia Capitale della Cultura europea 2025, sulla riforma della pubblica amministrazione, la nomina diretta senza concorso in un paese come l’Italia in cui il rischio clientelismo è dietro l’angolo. “Se vogliamo essere un’organizzazione che funziona – ha spiegato Zangrillo – bisogna rendere il luogo dove lavorare desiderabile. Le variabili per prendere attrattivo un posto di lavoro sono tante: c’è il salario ma soprattutto la capacità di premiare le persone, di dare dei riconoscimenti a chi lavora bene. Oggi nella pubblica amministrazione si cresce con concorso”. “Non esiste – per il ministro – invece, la possibilità di incentivare la crescita della persona perché si riconoscono delle potenzialità, delle capacità. Insomma non c’è la possibilità di proporre oggi una persona per la crescita. Il dirigente pubblico è spogliato di questa possibilità. Dirigente che secondo me deve essere anche un gestore di risorse. Dobbiamo fare in modo che anche nella pubblica amministrazione chi gestisce le persone abbia la possibilità di premiarle e di promuoverle. Abbiamo a tal proposito avviato un disegno di legge che affianca al sistema concorsuale la possibilità della crescita per promozione, per carriera”.