Salta il rinvio della sugar tax, protestano le imprese. Ciriani: affronteremo il tema nei prossimi mesi

«Federalimentare esprime profonda amarezza per il parere negativo espresso dal Mef e dalla Ragioneria dello Stato agli emendamenti presentati in commissione Affari costituzionali del Senato sul rinvio della Sugar Tax. Nonostante ci fosse la volontà politica al rinvio della tassa, purtroppo questa speranza è venuta meno». Lo dichiara in una nota il presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino. «Siamo perciò stupiti e increduli per la scelta odierna che fa male all’industria, ai consumatori e a tutta la filiera produttiva con pesanti ripercussioni sul settore food & beverage che pagherà il conto più alto. Come industria alimentare, in totale sintonia con le critiche emerse in commissione sull’introduzione della Sugar Tax – prosegue Mascarino – auspichiamo un ripensamento da parte del governo affinché possa riconsiderare la scelta, trovando una soluzione tecnica che risolva positivamente la situazione».
Federalimentare: mancato rinvio sugar tax danneggia industria
La tassa sulle bevande analcoliche con edulcoranti aggiunti, la cosiddetta Sugar Tax, introdotta nell’ordinamento italiano con la Legge di Bilancio 2020, più volte rinviata, a meno di modifiche dell’ultim’ora entrerà in vigore a luglio 2025 «Si tratta di una tassa di scopo, un tributo aggiuntivo in capo alle imprese e ai consumatori che solo apparentemente andrà a sostenere la fiscalità generale dello Stato, ma in effetti creerà un danno alle industrie e certamente non gioverà alla salute dei cittadini», continua Mascarino, segnalando che, come rilevato nell’Analisi dell’imposta sulle bevande analcoliche con edulcoranti aggiunti (sugar tax) condotta dal Prof. Cesare Pozzi dall’Università Luiss Guido Carli, l’Italia, in una ipotetica graduatoria del consumo medio pro-capite di bevande con edulcoranti aggiunti, si colloca non solo all’ultimo posto fra gli Stati europei, ma con un valore nel 2022 di 54 litri/anno che è circa il 45% inferiore rispetto ai 98 litri/anno della media europea. «La raccomandazione dell’Oms relativa all’introduzione di una sugar tax non può rappresentare, pertanto, il fondamento economico-sanitario per la sua applicazione in Italia» osserva. E senza una precisa indicazione da parte dell’Oms che ponga in essere una correlazione reale fra i consumi di bevande analcoliche con edulcorati e malattie non trasmissibili come l’obesità o di altre legate alle diete, come Federazione “siamo convinti che l’introduzione della Sugar Tax dovrebbe essere cancellata.
Assobibe: Sugar tax è una follia,governo tradisce promesse
Sulla stessa lunghezza d’onde Assobibe. «La Sugar tax è un attacco diretto a un settore strategico per l’economia siciliana e nazionale. Una tassa ingiusta e punitiva, che con un aumento medio del 28% sulla fiscalità per litro di bibite rischia di distruggere una filiera che crea occupazione e valore, dalla produzione agricola alla distribuzione» afferma Cristina Busi, presidente di Confindustria Catania e vicepresidente di Assobibe, che aggiunge: «Questa misura, che stabilisce un’imposta di 10 centesimi per litro sulle bevande analcoliche non soltanto colpisce imprese già messe alla prova da anni di difficoltà, ma scarica costi insostenibili sui consumatori e favorisce la concorrenza estera di Paesi privi di un simile fardello fiscale. Si blocca lo sviluppo, si mortificano gli investimenti e si mette a rischio l’occupazione. Il settore non può più vivere in un perenne stato di incertezza: il Governo deve rinviare subito questa tassa assurda e cancellarla una volta per tutte»
Ciriani: sugar tax e turnover agenti temi ad attenzione governo
Dal governo la chiusura non è totale. Anche se sembrano esclusi interventi all’interno del Milleproroghe. «Il rinvio dell’entrata in vigore della sugar tax e il turnover, e quindi la volontà di garantire più assunzioni, per le forze dell’ordine, sono sicuramente temi a cui l’esecutivo presta attenzione. Il governo e il Mef hanno raccolto le sollecitazioni dei partiti di maggioranza, di Forza Italia in particolare, e ci impegniamo ad affrontare entrambe le questioni di qui a qualche mese» ha dichiarato Luca Ciriani, ministro per i rapporti con il Parlamento. I due temi sono oggetto di alcuni emendamenti di Forza Italia al decreto legge Milleproroghe all’esame del Senato.