Sei candidati a confronto sul porto di Ravenna: dibattito tranquillo, tante proposte e un po’ di confusione di fronte alla comunità portuale


Ieri sera 8 maggio, al Grand Hotel Mattei di Ravenna – negli stessi momenti in cui si è venuti a conoscenza dell’elezione di Papa Leone XIV – si è tenuto l’incontro con i candidati sindaci di Ravenna, organizzato dal Propeller Club a beneficio della comunità portuale ravennate, essendo stato il confronto tutto impostato sui temi della portualità locale e nazionale. Dopo una breve presentazione dei candidati, c’è stato il fuoco di fila delle domande: 11 in tutto, con risposte di 2 minuti per ogni aspirante sindaco per ogni domanda. 

I candidati presenti erano solo sei, perché la candidata di sinistra Marisa Iannucci (Rifondazione Comunista – Potere al Popolo – Ravenna in Comune e PCI) non ha potuto prendere parte al confronto per ragioni di salute. Ha fatto arrivare le sue risposte agli organizzatori, ma non c’è stato tempo per leggerle. Le domande erano state fornite in anticipo a tutti i partecipanti che quindi hanno avuto il tempo di prepararsi sui vari temi. Malgrado questo, alcuni candidati sono apparsi poco preparati e quasi spaesati, mostrando carenze di conoscenza della realtà e delle dinamiche portuali. Qualcuno ha fatto confusione fra i vari argomenti o ha risposto a diverse domande sempre con la medesima risposta.

Se nei due precedenti confronti sui temi giovanili nessun candidato aveva brillato rispetto agli altri, in questa occasione il candidato sindaco del centrosinistra Alessandro Barattoni si è distinto a nostro parere per pertinenza delle risposte, chiarezza di esposizione e conoscenza della materia. Ed è giusto sottolinearlo. Il punto debole: la questione dei collegamenti del terminal crociere a cui non pare il centrosinistra abbia ancora trovato la quadra. E comunque i numerosi operatori del porto che hanno seguito il dibattito avranno tratto le loro conclusioni, che in definitiva sono quelle che più contano.

Non riportiamo tutte le domande e tutte le risposte, in questa cronaca ci soffermiamo sulle cose più significative emerse, con un’annotazione: su molti temi ci sono state posizioni convergenti, su altri posizioni diverse e anche molto divergenti, come per esempio sul tema della Sapir o sulla scelta per la presidenza dell’Autorità portuale, sulla dogana o sul parco eolico.

Confronto a 6 Porto

Sul tema del che fare per far crescere il porto di Ravenna, ecco che cosa abbiamo ascoltato. BARATTONI (candidato della coalizione di centrosinistra PD – PRI – AVS – M5S – Progetto Ravenna – Ama Ravenna): per far crescere il porto “serve l’unità della città, delle forze politiche e del Consiglio comunale, questa unità è un valore aggiunto per avere più forza a Roma” nei tavoli che contano, per ottenere i finanziamenti volti a completare i tanti lavori in corso, a partire dall’Hub Porto di Ravenna; i 200 ettari a disposizione per sviluppare la logistica sono una enorme potenzialità di crescita. GRANDI (candidato sindaco di centrodestra FDI – FI – Viva Ravenna): “l’unità politica è responsabilità di tutti anche di chi ha governato Ravenna”; per far crescere il porto serve continuare a dragare, sburocratizzare e velocizzare le procedure e bisogna fare il by pass sul Candiano. MISEROCCHI (candidato sindaco della lista Ravenna al Centro): per far crescere il porto bisogna implementare le infrastrutture di collegamento su gomma e su ferro verso Ferrara, Bologna e Forlì. MORGESE (candidato sindaco della DC): servono politiche fiscali che attraggano nuovi investimenti, bisogna puntare sul terminal crociere, sul potenziamento delle infrastrutture di collegamento e occorre fare il secondo ponte sul Candiano. VERLICCHI (candidata sindaca della Pigna): sono fondamentali i collegamenti verso Ferrara e il Nord Italia, verso Bologna (anche se questo nodo è molto congestionato) e Forlì attraverso la Ravegnana bis; ci vuole il by pass sul Candiano e propone un fondo di 40 milioni per contributi a fondo perduto per nuovi investimenti. ANCISI (candidato sindaco di Lega Ancisi Sindaco – LPRA – PDF e Ambiente & Animali): servono meno burocrazia, nuove strategie commerciali e nuovi mercati; bisogna portare a Ravenna nuove tipologie di merci e creare un mercato ortofrutticolo; non serve creare un nuovo grande terminal container a Ravenna.

Sulla proposta di una cabina di regia nazionale fra le autorità portuali come meccanismo di coordinamento e collaborazione tra le diverse Autorità di sistema in Italia, le risposte sono state quasi tutte simili. GRANDI: è una “scelta che subiamo” ma non ci deve penalizzare. MISEROCCHI: è auspicabile che si faccia sistema nella portualità italiana. MORGESE: favorevole a una visione nazionale e a un “governo integrato della portualità” ma senza penalizzare gli interessi di Ravenna. VERLICCHI: è favorevole alla cabina di regia nazionale. ANCISI: della cabina di regia c’è molto bisogno, ci saranno anche molti miliardi in ballo, bisogna vedere come verranno spesi; “spero non nasca l’ennesimo carrozzone”. BARATTONI: anche su questo bisogna unire la città, “bisogna fare una battaglia comune per una riforma che riconosca e valorizzi le peculiarità di Ravenna”; che il capitale sia interamente pubblico o pubblico-privato non ha importanza, “l’importante è che siano difesi i nostri interessi”.

Poi ci sono state una serie di domande tutte sui collegamenti stradali e ferroviari, cioè le infrastrutture che collegano il porto di Ravenna con la città, il resto del paese e l’Europa. Le accorpiamo per necessità e per chiarezza, perché alcuni candidati hanno confuso una risposta con l’altra o hanno risposto sempre con gli stessi argomenti. MISEROCCHI: bisogna mettere in sicurezza le strade da e per il porto, tutte troppo disastrate e trafficate; bisogna fare molta più manutenzione. Va superato il binario unico con Bologna e occorre fare attenzione al traffico delle merci pericolose. Propone di collegare la città al porto anche attraverso battelli come sulla Senna, sfruttando la navigabilità del canale. MORGESE: bisogna migliorare i collegamenti e servono strade più sicure, occorre investire di più nelle manutenzioni. Su ferro Ravenna è ben collegata, ma vanno spostate ancora più merci su ferro. Propone di migliorare il trasporto pubblico locale e adeguarlo con gli orari alle necessità della portualità. VERLICCHI: la situazione delle strade è disastrosa e le colpe sono di vari enti ma anche del Comune; “vogliamo investire 15 milioni ogni anno per la manutenzione”; serve il by pass sul Candiano; bisogna sviluppare il traffico su ferro verso Ferrara e il Nord Italia e verso Bologna; occorre sistemare via Baiona, migliorare il trasporto pubblico che serve il porto e riqualificare le Bassette. ANCISI: lo stato dei collegamenti è pessimo sia con la città sia con il resto d’Italia; il traffico merci su rotaia passa ancora dalla stazione passeggeri e non ci sono ancora gli scali in destra e sinistra canale a servizio delle merci, promessi da tempo; ci vuole una linea del trasporto pubblico a servizio del porto e serve una pista ciclabile; propone un servizio taxi per portare i marittimi stranieri in città. BARATTONI: dopo 10 anni l’Anas sta facendo le opere stradali necessarie a Ravenna e altre serviranno, ma serve anche la terza corsia che da Ravenna va a Porto Garibaldi e da qui verso Ferrara e il Nord Italia; va programmato al più presto il secondo attraversamento del Candiano, perché “già oggi sul ponte mobile passano 30mila mezzi al giorno”. I cantieri delle stazioni in destra e sinistra Candiano si faranno, “non sono più sulla carta”, dobbiamo spostare su rotaia il 30% delle merci; il sottopasso del Molinetto si deve fare. Propone di rimodulare il trasporto pubblico per adeguarlo alle esigenze del porto; vanno illuminate e messe in sicurezza le strade. GRANDI: sono d’accordo sul by pass subito ma serve anche una pista ciclabile e un piano per le manutenzioni e la sicurezza delle strade; serve il sottopasso del Molinetto. Le due stazioni ai lati del canale sono troppo indietro, bisogna accelerare e poi bisogna raddoppiare la linea ferroviaria con Bologna. Propone un collegamento con navette dal terminal crociere alla città. 

Come incentivare gli insediamenti logistici nel porto di Ravenna? Ecco le risposte a questa domanda cruciale. ANCISI: “occorre aspettare i nuovi strumenti urbanistici” ma in ogni caso bisogna “seguire le regole del mercato e non quelle del dirigismo politico in mano a un solo partito”. BARATTONI: il Comune di Ravenna farà la sua parte con il PUG ma ora su gran parte delle aree la programmazione e progettazione è in capo ad Autorità Portuale; lavoriamo insieme per attivare al più presto i benefici della Zona Logistica Semplificata. GRANDI: i 200 ettari per la logistica sono un piatto molto appetibile per chi vuole investire, occorre soprattutto sburocratizzare le procedure. MISEROCCHI: bisogna mettere aree a basso costo a disposizione di chi vuole investire. MORGESE: bisogna attrarre investimenti e sfruttare le opportunità della Zona Logistica Semplificata. VERLICCHI: occorre approvare il PUG, snellire le pratiche burocratiche ed esentare per tre anni dai tributi comunali chi vuole investire nel porto.

Quale ruolo per la Sapir nel porto di Ravenna? BARATTONI: Sapir ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo del porto, “anche per tenere alto il livello della qualità e della sicurezza del lavoro portuale”; avrà un ruolo nello sviluppo della logistica; no alla vendita delle azioni del Comune di Ravenna; sulla trasparenza Barattoni replica che gli azionisti privati e gli azionisti pubblici votano tutti gli atti Sapir all’unisono e gli atti sono pubblici. GRANDI: va valutata la vendita di una parte delle azioni, quelle legate all’attività nei servizi terminalistici; Sapir non va tutta necessariamente privatizzata. MISEROCCHI: no alle ingerenze politiche nella gestione della Sapir. MORGESE: la Sapir è un attore fondamentale nel porto, ma serve più trasparenza nella gestione. VERLICCHI: il Comune di Ravenna deve uscire dalla Sapir perché nell’attività terminalistica c’è la concorrenza del pubblico rispetto al privato; sì al ruolo Sapir nel campo immobiliare. ANCISI: Sapir deve fare solo attività immobiliaristica, il Comune deve vendere le sue azioni; la Sapir l’ha voluta Cavalcoli contro il parere del PCI, ma poi il mondo è cambiato e “da quando è stata istituita l’Autorità Portuale il ruolo di governo che prima era della Sapir è venuto meno”. Sulla trasparenza Ancisi replica che Sapir tende a sottrarsi all’attività di controllo da parte degli organi pubblici come il Consiglio comunale. 

Quale giudizio sul declassamento della dogana di Ravenna e sulla nomina al vertice di Autorità portuale? GRANDI: sulla dogana “è facile dare la colpa al governo, anche il Comune ha le sue responsabilità” nel non essersi mosso in tempo. MISEROCCHI: no al declassamento di Ravenna. MORGESE: difenderemo il lavoro della dogana a prescindere dal declassamento o meno. VERLICCHI: strano che Grandi non prenda posizione visto che il governo guidato dal suo partito ha fatto una scelta grave che va contrastata; il presidente di AP doveva essere ravennate. ANCISI: il declassamento spero venga rivisto; il presidente di AP è meglio che sia uno di fuori anche se c’era uno a Ravenna che poteva essere molto indicato per quel ruolo: Fabio Maletti. BARATTONI: è sbagliato subire scelte sbagliate, quindi facciamo una battaglia insieme contro il declassamento che penalizza Ravenna; bene il nuovo presidente di AP, “non è importante che sia di Ravenna o di fuori, è importante che sia una persona capace”.

Qual è la posizione dei candidati sul tema dell’energia? MISEROCCHI: il parco eolico sarà un bagno di sangue, non funzionerà; bene l’elettrificazione e le rinnovabili. MORGESE: puntiamo sulle energie rinnovabili, bene l’impianto di cattura di CO2. VERLICCHI: è favorevole alle estrazioni di gas in Adriatico, sì all’eolico ma vede una speculazione dietro al progetto Agnes. ANCISI: punta il dito contro le attività estrattive vicino alla costa che hanno fatto abbassare Lido di Dante di 45 cm dal 1985 ad oggi. BARATTONI: sull’eolico offshore è favorevole, ma il problema è a Roma dove il governo sta ritardando le autorizzazioni, occorre fare un’altra battaglia comune; è favorevole all’estrazione del gas a 12 miglia dalla costa e nel 2027 la piattaforma Angela Angelina va fermata. GRANDI: è favorevole al progetto Agnes per l’eolico.

L’ultima domanda che prendiamo in esame riguarda il futuro del terminal crociere e dell’attività crocieristica. MORGESE: “per far crescere il turismo a Ravenna, questa è la sfida del futuro”, adesso bisogna fare i pacchetti turistici per attrarre e trattenere i croceristi. VERLICCHI: è una grande opportunità ma “va risolto il problema del traffico che soffoca Porto Corsini”; La Pigna propone collegamenti via Candiano con Ravenna e riqualificazione di via Baiona. ANCISI: il terminal è un’opportunità ma si sono “cementificati 18 ettari di spiaggia a Porto Corsini” che ora è “devastata dal traffico”; per Ancisi serve un parcheggio scambiatore all’ingresso del paese con bus elettrici, poi bisogna sistemare la Baiona e fare il collegamento via Canale fra Porto Corsini e Ravenna. BARATTONI: il terminal è una grande opportunità e per risolvere il problema del traffico a Porto Corsini propone di accrescere ancora le licenze di taxi. GRANDI: bene il terminal ma bisogna risolvere il problema dei collegamenti; quello in battello da Porto Corsini a Ravenna non si può fare, è troppo rischioso. MISEROCCHI: anche lui vede nel terminal un’opportunità ma dice che bisogna risolvere il problema dei collegamenti da e per Ravenna.





Fonte: https://www.ravennanotizie.it/politica/2025/05/09/sei-candidati-a-confronto-sul-porto-di-ravenna-dibattito-tranquillo-tante-proposte-e-un-po-di-confusione-di-fronte-alla-comunita-portuale/

Back to top button