Siccità, in 5 mesi il deficit di piogge al 21%: record negativo di scorte idriche



IL CALO DELLE PRECIPITAZIONI – AL NORD >43° LATITUDINE

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La situazione climatica

Ad aggravare la situazione sono poi le temperature più elevate, tanto che «anche in quota – aggiunge il climatologo – diventano più rare le precipitazioni nevose». E se le piogge invernali sono importanti come scorte per l’estate, quelle solide lo sono ancora di più, perché non defluiscono immediatamente e nei mesi più secchi alimentano fiumi, corsi d’acqua e invasi.

La neve, insomma, è la scorta naturale più importante e oggi scarseggia. Un recente studio pubblicato sulla rivista Nature Climate Change, condotto sempre dall’Istituto del Cnr insieme all’università di Padova, certifica che la durata del manto nevoso sulle Alpi è scesa da 250 giorni (dato medio degli ultimi 600 anni) a 215 giorni nell’ultimo decennio.

Temperature più elevate, inoltre, si traducono in meno umidità nel terreno: la superficie terrestre si scalderà più in fretta, con il rischio di importanti ondate di calore nei mesi estivi.

L’emergenza nei bacini

Sale la preoccupazione dell’Anbi, l’associazione che riunisce i consorzi dei bacini idrici. L’ente segnala che le scarse piogge e nevicate di fine febbraio e inizio marzo non hanno ridefinito l’equilibrio idrico, ormai largamente deficitario. La situazione è critica in Trentino, con invasi e laghi pieni al 32 per cento. In Lombardia le riserva idrica è carente rispetto alla media storica (-55,9%), anche se superiore allo scorso anno (+12,59%). C’è una leggera ripresa nell’area del delta del Po, che però a monte continua a fluire sotto minimi storici in numerose stazioni di rilevamento. E sale alla ribalta la Calabria, con i bacini silani al 30% della possibilità d’accumulo (a febbraio 2022 era al 50%). «Per il secondo anno consecutivo, l’ottavo degli ultimi venti, rileviamo una carenza della disponibilità di acqua che è sotto le medie storiche», spiega Francesco Vincenzi, presidente di Anbi. «Il Mezzogiorno risponde generalmente meglio alla siccità rispetto al Nord grazie alle opere realizzate in passato tramite la Cassa del Mezzogiorno. L’infrastrutturazione, infatti, è la risposta più idonea nel medio e lungo periodo».

IL CALO DELLE PRECIPITAZIONI – AL SUD <43° LATITUDINE

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Nel frattempo gli enti di bonifica lavorano per attuare la direttiva europea che ci obbliga al recupero delle acque reflue depurate (fino al 31 marzo è in consultazione sul sito del ministero dell’Ambiente la bozza del provvedimento con le prescrizioni minime per il riutilizzo dell’acqua ai fini agricoli, industriali e civili, ndr) che al momento è al 5 per cento. «Abbiamo già esempi validi nel nostro Paese – continua Vincenzi – come a Mancasale di Reggio Emilia, dove grazie al recupero delle acque reflue del depuratore si irrigano 2mila ettari. Abbiamo sperimentazioni attive sul territorio bolognese, nel Lazio, in Gallura».



Fonte: https://www.ilsole24ore.com/art/siccita-5-mesi-deficit-piogge-21percento-record-negativo-scorte-idriche-AE2ziMxC

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