Siria, chi sono i ribelli dell’Hts che hanno preso Aleppo e vogliono cacciare Assad
La presa di Aleppo da parte dei ribelli islamisti anti-Assad riporta l’attenzione del mondo su un Paese, la Siria, dimenticato dopo gli anni della sanguinosa guerra civile scoppiata nel 2011.
A guidare la rivolta è Hayat Tahrir al-Sham (Organizzazione per la Liberazione del Levante), una delle principali fazioni jihadiste protagoniste della guerra di 13 anni fa. Le origini di Hts – l’acronimo con cui è conosciuta – derivano da Jabhat al-Nusra, formazione allineata ad al-Qaeda creata alla fine del 2011 dal siriano Abu Muhammad al-Jawlani su richiesta dell’allora leader dell’Is, Abu Bakr al-Baghdadi.
La fine dell’affiliazione con al-Qaeda
A luglio 2016 l’organizzazione cambiò il suo nome in Jabhat Fatah al-Sham (Jfs), annunciando la fine dell’affiliazione con al-Qaeda. Nel gennaio 2017 ci fu una seconda riorganizzazione e Jfs si fuse con altri gruppi siriani di opposizione come Ansar al-Din, Jaysh al-Sunna, and Nour al-Din al-Zenki dando origine a Hts. La leadership storica di Hts era composta da islamisti siriani e stranieri, di confessione sunnita e con legami con il sedicente Stato islamico (Isis) ed al-Qaeda.
Obiettivo califfato islamico
Tuttavia, l’identità attuale del gruppo è in gran parte islamista siriana e riflette un cambiamento pragmatico nei suoi obiettivi strategici, il principale dei quali è sostituire il regime di Assad con un califfato islamico. Hts è probabilmente guidata da un Consiglio della Shura e vede ancora al-Jawlani come leader.
Negli anni quest’ultimo ha cercato di guidare una transizione da gruppo insorgente a forza paramilitare organizzata fino ad autorità civile, ripulendo l’ex gruppo salafita-jihadista transnazionale dall’ideologia più estremista. Come spiega l’Ispi, Hts ha creato un’istituzione formata da esponenti non militari, il Governo di salvezza nazionale, allo scopo di legittimarsi sia a livello locale che internazionale, presentandosi come attore moderato con cui poter intavolare negoziati e avviare processi diplomatici. Il Governo di salvezza nazionale controlla quella che è considerata l’ultima roccaforte delle fazioni ribelli nella Siria nord-occidentale, che comprende parti di Idlib, delle campagne di Aleppo e Hama, oltre a un piccolo tratto di Latakia.