Siria, il vescovo di Aleppo Jallouf a “Nova”: La situazione sembra calma, ora la gente ha paura dei missili russi


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Il 90 per cento della città di Aleppo è nelle mani dei ribelli e il 10 per cento nelle mani dei curdi, anche se adesso la situazione sembra calma, non si sentono più gli spari. Lo ha detto a “Nova” il vescovo dei latini, monsignor Hanna Jallouf, che si trova nella città presa di mira dalle fazioni armate guidate da Hayat Tahrir al Sham (Hts, classificata come gruppo terroristico dall’Onu e dall’Ue) che si oppongono al governo del presidente siriano Bashar al Assad. “La città di Aleppo purtroppo è caduta nelle mani dei ribelli nel giro di due giorni. Una cosa inimmaginabile, mai successo nella storia che una città così grande cadesse in due giorni”, ha affermato il vescovo. “La gente ora ha paura dei missili russi”, ha proseguito Jallouf, ricordando che ieri è stato colpito il Collegio francescano Terra Sancta di Aleppo. Si tratta dell’”unico rifugio che i cristiani hanno potuto usare durante il terremoto (del 6 febbraio 2023) e lì c’erano quasi sette mila persone”, ha detto il vescovo, che ha aggiunto: “Per fortuna c’era il coprifuoco e il missile ha provocato solo danni materiali, nessuno è stato ferito o ucciso”.

Jallouf ha aggiunto che in queste ore “abbiamo problemi anche con i morti, non solo con i vivi”, perché ci sono stati combattimenti in alcune parti della città dove sorgono i cimiteri cristiani. “Abbiamo deciso di seppellire i morti in un pezzo di terreno che abbiamo vicino al nostro vicariato e in questi giorni lo useremo per la sepoltura finché le cose non diventano chiare, poi ognuno prenderà i propri morti e li metterà nel proprio cimitero”, ha spiegato il vescovo. Jallouf ha confermato che i ribelli, in maggioranza musulmani sunniti, hanno assicurato che rispetteranno i cristiani presenti in Siria. “Sia le chiese che i beni (dei cristiani) saranno rispettati e nessuno sarà in pericolo o messo n prigione, anche chi ha sostenuto il governo (del presidente Bashar al Assad)”, ha spiegato il prelato, precisando che i ribelli hanno sottolineato che la sicurezza sarà garantita a chiunque “tranne a chi viene da fuori a portare armi contro di loro”. “Queste sono parole, vedremo poi con i fatti”, ha aggiunto Jallouf. Secondo il vescovo l’offensiva a sorpresa lanciata dai ribelli il 27 novembre potrebbe essere un modo per “dare una tirata d’orecchio al presidente siriano, per mettere pace con la Turchia e (ottenere) una nuova costituzione, nuove elezioni, un po’ di cambiamento”. In ogni caso, ha concluso Jallouf, ci vorranno “tempi lunghi per capire come andranno le cose: speriamo che vadano per il meglio”.

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Fonte: https://www.agenzianova.com/news/siria-il-vescovo-di-aleppo-jallouf-a-nova-la-situazione-sembra-calma-ora-la-gente-ha-paura-dei-missili-russi/

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