Sostituzione dei pini di Viale Romagna a Lido di Savio: adesso c’è una diffida di un gruppo di cittadini al Comune di Ravenna
Settantatre cittadini, tra cui svariati residenti o proprietari di seconde case, e quattro associazioni (non viene specificato quali), comunicato di avere sottoscritto una diffida preparata dall’avvocata Virginia Cuffaro ed inviata al Comune di Ravenna al fine di fermare la sostituzione di 50 pini nel viale principale di Lido di Savio, Viale Romagna.
Secondo coloro che si oppongono “sono futili i motivi del taglio, legati più che altro ad un vezzo architettonico dell’ormai famigerato “Parco Marittimo” e non a reali problemi, non ultimo i marciapiedi in condizioni più che soddisfacenti, come chiunque può verificare. I risultati del progetto si possono già apprezzare nella prima parte di viale Romagna, ridotta già quest’estate ad un forno rovente, come misurato con apparecchiature tecniche professionali dai cittadini.”
Mercoledì 16 ottobre alle ore 15.00 in Comune a Ravenna sarà discussa in commissione la petizione sottoscritta da oltre 2.000 cittadini, residenti, proprietari di seconde case, esercizi commerciali e turisti per chiedere la tutela della bellissima alberata di viale Romagna.
“Nel frattempo il Comune manderà le motoseghe magari di notte come succede in altre città d’Italia, dove impazza il delirio delle pubbliche amministrazioni contro gli alberi? – continuano gli opponenti – Giusto di ieri, 1 ottobre, la notizia di sei meravigliosi platani di oltre 60 anni tagliati in via Marina proprio a Lido di Savio. Anche lì colpa delle radici superficiali? I cittadini si stavano mobilitando per accedere agli atti, ma arriveranno troppo tardi. I lavori per lo sgombero dei malcapitati platani sono durati fino a notte. Ovunque, quando sono in programma dei lavori, i comuni che tanto si riempiono la bocca di “green” e “sostenibilità” e, ciò che è più grottesco, “forestazione urbana”, anziché preservare le alberature ed in particolare quelle storiche, fondamentali e basilari per la tutela della salute e della biodiversità, tagliano senza pietà, e si ricava tanta buona legna per centrali a biomasse, pellet e altro.”