storia di una guerra dimenticata- Corriere.it


Il neozelandese preso in ostaggio a febbraio: ora i ribelli indipendentisti minacciano di ucciderlo se il governo indonesiano non intavoler trattative

Se c’ un uomo che non c’entra niente in questa storia, quell’uomo lui: Phillip Mehrtens, 37 anni, pilota di piccoli aerei della compagnia Susi Air, una moglie e un figlio di 10 anni che lo aspettano in Nuova Zelanda. Anche nell’ultimo video — dove sostiene che i guerriglieri lo uccideranno se il governo di Giakarta non accetter di discutere dell’indipendenza della Papua Occidentale — a prima vista sembra un turista pi che un ostaggio. Circondato da un gruppo di uomini barbuti, stivali di gomma verde e buffi copricapi, le armi automatiche e gli archi con le frecce. Uno gli d la mano, quasi in un gesto di saluto.

La situazione peggiorata

Ma i mesi passano e Mehrtens non ha salutato ancora quel luogo remoto tra le montagne della seconda isola pi grande del mondo (dopo la Groenlandia) dove il 7 febbraio era atterrato sulla pista erbosa di Paro con cinque passeggeri (tra cui un neonato). Catturato da uomini armati nella provincia di Nduga, la pi povera dell’Indonesia. Anzich risolversi, la situazione si complicata. Nel video precedente, la prospettiva peggiore sembrava una lunga detenzione tra i ribelli del West Papua Liberation Army. Nell’ultimo, la minaccia (confermata dal portavoce del gruppo, Sebby Sambom) quella di farlo fuori, se il governo indonesiano non intavoler trattative con gli indipendentisti.

Il blitz

Per ora Giakarta ha risposto con un blitz, che non ha liberato il pilota e si concluso con 6 morti e decine di dispersi tra militari e civili. Gli uomini con gli stivali verdi non scherzano. Mehrtens apparso pi sofferente nelle nuove immagini, sempre con il suo giubbotto jeans e i bermuda, ma con la faccia pi triste. Le lunghe marce nella foresta lo mettono a dura prova. Il tempo passa.

Il referendum farsa

Papua occidentale abitata da 5,4 milioni di persone, di stirpe melanesiana. Con l’indipendenza dall’Olanda nel 1949, l’Indonesia promise di non entrarci. Nel 1961 invece, con una campagna militare e l’appoggio Usa, si annesse quei territori ricchi di materie prime (compresa quella che oggi la miniera d’oro pi grande del mondo). L’Onu conferm la sovranit indonesiana nel 1969, avallando l’esito di un referendum farsa a cui fu permesso di votare a 1.022 leader locali anzich all’intera popolazione.

Tortura e deportazioni

Mentre l’Australia non si opponeva all’indipendenza di Papua Nuova Guinea nel 1975, nell’altra met dell’isola cresceva un movimento indipendentista a cui Giakarta ha risposto con la mano dura e l’invio di coloni da altre parti del Paese. Risultato: dal 1960 a oggi quasi mezzo milione di morti. Dal 2018 gli indipendentisti hanno aumentato gli attacchi, prendendo di mira anche gli stranieri. L’esercito, secondo un rapporto Onu 2022, si macchiato di crimini orrendi: bambini uccisi, uomini torturati, deportazioni di massa. Una storia dimenticata in cui il povero Phillip Mehrtens non c’entra nulla. I ribelli dovrebbero ringraziarlo anzich ucciderlo: non fosse per lui, chi parlerebbe oggi di West Papua?

27 maggio 2023 (modifica il 27 maggio 2023 | 22:24)



Fonte: https://www.corriere.it/esteri/23_maggio_27/west-papua-ribelli-pilota-storia-una-guerra-dimenticata-c1791d32-fcc0-11ed-80ca-38d137f12c45.shtml

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