Swiatek e il doping, arrivano le scuse della casa produttrice della melatonina contaminata
Continua a far discutere il caso doping legato a Iga Swiatek, risultata positiva alla trimetazidina in un controllo antidoping effettuato ad agosto e per questo sospesa per un mese. Secondo quanto riportato nel comunicato ufficiale dell’ITIA, il contatto con la sostanza proibita è avvenuto attraverso l’assunzione della melatonina, che la numero 2 del mondo usava per problemi con il sonno e il jet lag.
Caso Swiatek, le scuse del produttore
Dopo il video sui social della tennista, che ha raccontato come questa “è stata la peggior esperienza della mia vita“, sono arrivate anche le scuse del produttore della melatonina contaminata attraverso un comunicato ufficiale. “Insieme a tutti gli appassionati e ai fan di Iga Swiatek, siamo rattristati dalla situazione che si è verificata alla migliore tennista del mondo. Siamo profondamente commossi dalla dichiarazione della signora Iga Swiatek del 28 novembre 2024, non solo come dipendenti dell’azienda farmaceutica, ma anche come appassionati dello sport. Siamo veramente dispiaciuti che si sia verificato questo incidente con coinvolto il farmaco Melatonina LEK-AM 1 mg, tanto più perché il nostro farmaco è stato per molti anni apprezzato e considerato affidabile da medici e pazienti, compresi gli atleti professionisti. LEK-AM Pharmaceutical Company produce farmaci di altissima qualità ed è regolarmente ispezionata dall’Ispettorato Farmaceutico Capo (GIF). Soddisfiamo tutti i più alti standard di produzione di farmaci, seguiamo tutte le procedure relative alla produzione di prodotti farmaceutici, in conformità con i principi del GMP e delle normative UE e nazionali. La melatonina LEK-AM 1 mg è soggetta a severi controlli in ogni fase della produzione. Le tracce di impurità rilevate nelle confezioni testate del farmaco sono ben al di sotto dello standard accettabile, il che significa che non minacciano in alcun modo la salute e la vita dei pazienti. Dichiariamo la nostra piena collaborazione al fine di chiarire ogni dubbio e informiamo gentilmente che l’ITIA non ci ha mai contattato direttamente. Siamo stati contattati da uno studio legale del Regno Unito che, però, non ha indicato per chi lavora. Il rappresentante dello studio legale si aspettava che violassimo la legge farmaceutica polacca [Art. 36 g della legge sul diritto farmaceutico, Gazzetta ufficiale 2024.686] in particolare per quanto riguarda l’invio di farmaci a persone non autorizzate. Ciò ha aumentato la nostra sfiducia nei suoi confronti e la mancanza di risposta”.
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