Troppo caldo anche per i cannoni, a Nord Ovest scarseggia la neve


Caldo, troppo caldo. Le condizioni meteo penalizzano l’attività dei comprensori sciistici, in particolare quelli del Nord Ovest mentre gli impianti delle stazioni sugli Appennini sono tutti fermi. Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, parla di emergenza neve per la montagna pistoiese come l’Abetone e «non è una situazione che tocca solo la Toscana – dice -. Penso ad uno stato di emergenza che venga in modo contestuale proposto da più Regioni». Anche in Emilia-Romagna, Abruzzo e Marche l’assenza di neve tocca il sistema economico fondato sullo sci di queste realtà. Mercoledì l’incontro dei presidenti di Regione con Daniela Santanché, ministro del Turismo.

«In Trentino-Alto Adige e Veneto la situazione registrata nel periodo festivo è molto buona, idem per Lombardia e Alta Valtellina. A Sestriere sono contenti e anche in Valle d’Aosta. In Piemonte e Val d’Aosta ha piovuto un po’, ma la situazione in generale ha tenuto e la gente c’era – rimarca Valeria Ghezzi, presidente di Anef (impianti di risalita) -. In Austria, Svizzera Francia, Germania e Slovenia sono aperti la metà degli impianti e con zero neve naturale. Oggi però a nord delle Alpi sta finalmente nevicando». Prima la neve sulle Dolomiti dove nella notte sono caduti in media una ventina di centimetri, «poi è arrivato un vento fortissimo, quello che porta neve a nord delle Alpi, quindi vedremo cosa resta….» conclude la presidente.

«L’ultima nevicata è stata quella tra il 9 e il 10 dicembre 2022 giusto prima dei Campionati mondiali di sci alpino al Sestriere e in una decina di giorni la neve si è sciolta a causa delle temperature record e dopo tre giorni di pioggia – ricorda Giovanni Brasso, presidente del consorzio ViaLattea -. Ora si scia abbastanza bene e lo scorso weekend, quello dell’Epifania, erano aperti 35 impianti su 42». A scarseggiare è la materia prima neve che giorno dopo giorno arretra sempre di più mentre la notte le temperature elevate complicano il ricorso alla neve programmata. «L’altezza della neve è intorno a 30-40 centimetri, in altre aree si arriva a 60-70 dove si è potuto ricorrere alla neve programmata ma la perturbazione appena passata non ha risolto il nostro problema – continua Brasso -. L’acqua per la neve programmata negli invasi c’è ma il vero problema sono le temperature». Per utilizzare i cannoni per la neve programmata la notte servirebbe una temperatura tra i -4 e i -5 gradi con un clima molto secco o di -6 se c’è più umidità. Ma queste condizioni faticano a realizzarsi. Per quanto riguarda il periodo tra Natale e l’Epifania l’area ha visto il ritorno degli appassionati «ai livelli della passata stagione» conclude il presidente.

Ben diversa la situazione nel comprensorio Monterosa Ski Tre Valli (Champoluc-Frachey, Gressoney-La-Trinité e Alagna) «dove la perturbazione del passato weekend ha lasciato un carico di neve che ha richiesto la ribattuta delle piste – spiega Giorgio Munari, amministratore delegato di Monterosa spa -. Si è rafforzato l’innevamento artificiale, complice anche l’abbassamento delle temperature. Ad oggi si contano ben 197mila primi ingressi dall’inaugurazione della stagione. Un numero ottimo, raggiunto anche grazie alle condizioni delle piste che, con la programmazione dell’innevamento artificiale, fatta in questa e nelle settimane passate, stanno tenendo bene assicurando un’esperienza sugli sci davvero ottimale».

Baciata dal manto nevoso La Thuile dove le temperature in questi giorni restano sotto lo zero anche di giorno e le precipitazioni cadono copiose. Così sulle piste della stazione l’altezza della neve oscilla da tra i 25 e i 95 centimetri. «Qui ha nevicato tantissimo e lo sta ancora facendo. Le nubi basse in quota in questo momento stanno impedendo la visibilità ottimale per cui alcune piste sono chiuse ma ovviamente questa neve era molto attesa per garantire l’apertura dell’intero comprensorio una volta che le piste verranno tutte battute al meglio. In questo momento il comprensorio lavora al 70% della sua fruibilità ma solo, appunto, perchè si deve finire di battere tutte le piste, dopo questa ultima importante nevicata». Non ci sono problemi ed è tutto aperto nel comprensorio di Dolomiti Superski, che si estende su un’area di circa 3mila chilometri quadrati del Triveneto con gran parte delle piste da sci invernali delle Dolomiti, per un totale di 1.246 km di piste suddivise in 12 aree sciistiche. «Non ci sono problemi con la neve nemmeno a bassa quota che per noi arriva intorno ai 900 metri – fanno sapere dal comprensorio -. Stanotte ha nevicato, sono caduti dai 5 ai 20 centimetri in alta quota».



Fonte: https://www.ilsole24ore.com/art/troppo-caldo-anche-i-cannoni-nord-ovest-scarseggia-neve-AEtg8MVC

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