un nuovo attacco attribuito a Israele colpisce diversi obiettivi ad ovest, feriti cinque militari

Cinque militari siriani sono rimasti feriti a seguito di un attacco aereo attribuito a Israele che ha preso di mira, nella notte, diversi obiettivi nella città di Homs e nelle aree circostanti, nella Siria occidentale. Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa siriana filogovernativa “Sana”, citando una fonte militare, l’attacco è stato sferrato alle 00:35, ora locale, dal nord-est della capitale libanese Beirut. La difesa siriana ha intercettato e abbattuto alcuni missili, ha aggiunto la fonte, precisando che sono stati provocati anche danni materiali, oltre al ferimento dei cinque militari. L’Osservatorio siriano per i diritti umani (Sohr), organizzazione non governativa con sede a Londra ma con una vasta rete di fonti sul campo, ha poi fatto sapere che ad essere state colpite sono state postazioni sia delle forze affiliate a Damasco sia di gruppi filoiraniani. Oltre a una base militare, sono stati colpiti gli aeroporti di Al Dabaa, quello denominato T4, l’aeroporto al Shayrat e un aeroporto militare utilizzato da Hezbollah, il “partito di Dio” degli sciiti libanesi filo-iraniani.

Secondo gli osservatori israeliani, il bombardamento sarebbe stato ordinato in risposta all’attentato dinamitardo in cui il 13 marzo, a Megiddo, nel nord di Israele, era rimasto gravemente ferito un cittadino arabo israeliano di 21 anni, Shareef al Din. Secondo i servizi dello Stato ebraico, l’attentato sarebbe stato realizzato da Hezbollah. Quello di stanotte è il terzo attacco contro i territori siriani attribuito a Israele in meno di una settimana, e il nono dall’inizio del 2023, secondo quanto monitorato dal Sohr. Gli ultimi due attacchi risalgono al 30 e al 31 marzo scorso e hanno preso di mira postazioni di gruppi filoiraniani nei dintorni della capitale siriana Damasco, provocando la morte di almeno cinque ufficiali fedeli ai Guardiani della rivoluzione islamica dell’Iran, i cosiddetti pasdaran. A tal proposito, l’agenzia di stampa iraniana “Mehr”, ha riferito che un altro consigliere dei pasdaran, Meqdad Meqdani, è morto per le gravi ferite riportate a seguito dell’attacco del 31 marzo.

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