verso la risoluzione senza buonuscita



A grandi passi verso l’addio definitivo. Paul Pogba e la Juventus sono vicinissimi all’accordo per la risoluzione consensuale, senza buonuscita, con l’ufficialità che può arrivare nei prossimi giorni. Le diplomazie sono al lavoro dallo scorso 7 ottobre, quando il Tas ha ridotto la squalifica da quattro anni a diciotto mesi, permettendogli quindi di rientrare in campo già dal prossimo marzo. Una sentenza definitiva che non aveva colto impreparata la Juve, che attendeva la conclusione del procedimento dal settembre 2023, quando il controllo antidoping aveva evidenziato la positività al Dhea, il deidroepiandrosterone, un androgeno più potente del testosterone che la Wada aveva inserito fra le sostanze proibite da un decennio. Nel frattempo Pogba era rimasto al minimo salariale – circa ventisettemila e 300 euro lordi l’anno – ma con un contratto potenzialmente da otto milioni netti, che si riattiverà in caso non si arrivi a una rottura. La Juventus può sfruttare la squalifica per risolvere unilateramente l’accordo con il transalpino. Di più, in via ipotetica potrebbe anche chiedere i danni per la sua condotta che è una chiara infrazione del rapporto siglato in sede di stesura del contratto. Dall’altra parte, con una risoluzione unilaterale, non è da escludere uno strascico legale che – come insegnato recentemente il lodo Cristiano Ronaldo – pur con una ragionevole certezza della propria versione significherebbe battaglia nelle aule di un Tribunale, con l’imponderabilità della decisione di un giudice. Proprio per questo l’argomento è delicato, seppur la scelta della Juve sia irremovibile. Non c’è spazio per un Pogba-ter e a tal proposito era stato perentorio anche il direttore tecnico, Cristiano Giuntoli, che ne ha escluso un rientro nonostante la presenza del centrocampista allo Stadium nella partita precedente: «La nostra posizione è molto chiara. Paul è stato un grande giocatore, ma è fermo da molto tempo. Nel frattempo siamo stati costretti a fare altre mosse e ora la squadra è al completo». Tradotto: meglio che si trovi un’altra squadra, magari in fretta. Dall’altro lato l’ambizione era quella di ritornare a sentirsi un calciatore, proprio con il club che lo aveva lanciato nel firmamento fino a valere 127 milioni nell’estate del 2016. Otto anni fa, probabilmente troppi. «Sono disposto a rinunciare anche a dei soldi pur di giocare ancora nella Juve – aveva detto Pogba – mi sono allenato da solo con i preparatori in quest’anno e sono pronto a tornare alla normalità nel 2025. Ho soltanto un desiderio, giocare a calcio. L’amore dei tifosi non è mai mancato. Con i tesserati della Juve non potevo avere contatti per questioni legali. Tanti compagni del passato e attuali mi hanno sempre sostenuto». La realtà è che Pogba oramai è un capitolo chiuso per la Juventus e, probabilmente, alla fine si dovrà arrendere all’evidenza. Ripartendo e dimostrando di essere ancora un grande calciatore, sì, ma lontano dal bianconero.