vi spacchiamo la testa»- Corriere.it


di Chiara Severgnini

Il fumettista in trasferta con gli amici di Ilaria Salis, l’insegnante italiana accusata di aver aggredito alcuni militanti di estrema destra nel febbraio 2023 e in carcere in Ungheria da 13 mesi

C’era anche Zerocalcare tra le persone presenti a Budapest per la seconda udienza del processo a carico di Ilaria Salis
, in carcere in Ungheria da 13 mesi perché accusata di aver aggredito alcuni militanti di estrema destra nel febbraio 2023. Il fumettista — all’anagrafe Michele Rech, classe 1983 — era in aula con il gruppo di amici, familiari e difensori dell’insegnante e attivista. E, all’ingresso in tribunale, ha assistito alle minacce indirizzate ad alcuni dei presenti da parte di un manipolo di estremisti ungheresi. «Erano neonazisti», dice Zerocalcare al Corriere.

Il fumettista sta raccontando da tempo la vicenda processuale di Salis e degli altri antifascisti accusati dall’Ungheria in una serie di fumetti editi da Internazionale. Il primo, In fondo al pozzo, ha contribuito ad accendere i riflettori sul caso, portando all’attenzione del grande pubblico le condizioni di detenzione degradanti cui è stata sottoposta la 39enne di Monza dal giorno del suo arresto. Condizioni, peraltro, già più volte denunciate dal padre di lei, Roberto Salis. Nella penultima delle sue «pillole di aggiornamento settimanale a fumetti sul processo», edita il 21 marzo, Zerocalcare aveva annunciato: «Il 28 marzo sarà una giornata molto importante».

L’udienza non ha avuto l’esito che la difesa di Salis sperava. E l’accoglienza riservata al gruppo di sostenitori e familiari di Salis ha evidenziato quanto alta sia la tensione, anche politica, intorno a questo caso giudiziario. «L’ingresso del tribunale era presidiato dai neonazisti», racconta Zerocalcare. «Filmavano e fotografavano tutti quelli che arrivavano, con telefonini e telecamere, al punto che all’inizio io pensavo fossero guardie. Poi ho visto i vari simboli nazisti». Dal gruppo di estremisti, a un certo punto, è partita anche una minaccia, riconosciuta come tale dall’interprete della famiglia Salis. «Qualcuno si è stranito per la situazione (per la presenza del drappello di estremisti, ndr) e gli è stato detto che gli avrebbero spaccato la testa», riferisce il fumettista.

Siamo stati “scortati” da un gruppo di signori che dalle fattezze potevano sembrare appartenenti all’estrema destra e che ci hanno insultato e minacciato in ungherese», ha raccontato l’avvocato Eugenio Losco. «Il traduttore ci ha riferito che hanno detto “vi spacchiamo la faccia”». Anche questa volta, come per la prima udienza, Salis è stata condotta in aula ammanettata e con le catene alle caviglie. Immagini che Zerocalcare continuerà a rappresentare, per denunciarle, nei suoi fumetti. «La prossima puntata parlerà degli ultimi sviluppi», aveva promesso nella sua rubrica del 21 marzo, prima di partire per l’Ungheria. «Per tenere acceso ‘sto fuoco».

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28 marzo 2024 (modifica il 28 marzo 2024 | 22:37)



Fonte: https://www.corriere.it/cronache/24_marzo_28/zerocalcare-minacce-neonazisti-63a38318-ed48-11ee-9b2a-e24dadf21a23.shtml

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