a Roma la festa si estende per tre giorni.


È tornato libero l’“assassino pentito” Emiliano Frocione, 47 anni, dopo aver scontato parte della pena per aver pugnalato a morte la moglie Alessandra Agostinelli in una tranquilla villetta ad Alatri: un delitto scoperto dal figlio quattordicenne tornato da una partita di calcetto. Ma davvero la giustizia premia i furbi che fingono malattie? #GiustiziaAllaRovescia #AssassiniInLibertà #FailPsicologico #ViralNews

Il Delitto e la Condanna

Emiliano Frocione è stato condannato in via definitiva a 14 anni per l’omicidio della moglie, avvenuto il 9 settembre 2014. L’uomo, che pareva un cittadino qualunque, ha rovinato una famiglia intera con un gesto brutale, lasciando un figlio a raccogliere i pezzi. Ora, la procura generale di Roma ha accolto un ricorso del suo avvocato, rimandandolo a casa invece che in cella.

Il Giro Folle tra Carcere e Comunità

Frocione non è nuovo a questi giochetti: prima è finito a Rebibbia, dove ha tentato il suicidio – chissà se per vera disperazione o per fare scena. Poi, grazie a una diagnosi di sindrome psicotica, è stato trasferito in una comunità terapeutica. I medici però l’hanno accusato di fingere, e zac, di nuovo in carcere. Nel 2020, un altro suicidio simulato l’ha fatto uscire, e ora rieccolo libero in una struttura del Reatino. Davvero la salute mentale è la scusa perfetta per evitare le sbarre?

Le Richieste Respinte e il Ritorno a Casa

Negli ultimi tempi, Frocione ha provato a chiedere l’affidamento ai servizi sociali, ma i giudici l’hanno bocciato, dicendo che non c’è speranza di reinserimento. Anche la detenzione domiciliare ordinaria è stata respinta perché gli restano oltre tre anni da scontare. Eppure, eccolo di nuovo fuori, nella stessa struttura del 2020. Non è che il sistema preferito i delinquenti astuti? Siamo seri, la gente vuole giustizia, non storie da film.





Fonte: https://www.lacronacadiroma.it/2025/04/il-25-aprile-ottantanni-dalla-liberazione-a-roma-la-festa-si-estende-per-tre-giorni/

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