Goffredo Bettini presenta ‘A sinistra. Da Capo’: “Congresso Pd non sia reticente, si decida da che parte stare”
Sia per Bettini che per Orlando, la critica al Pd è quella di essersi di fatto ormai rassegnato al capitalismo, senza alcuna volontà critica. “Nel partito ci sono esponenti che pensano che questo modello di sviluppo va sì reso più efficiente, persino più umano. Ma che è l’unico modello di sviluppo possibile”. Invece, è convinto Bettini, il Pd deve avere il coraggio di proporre un modello di sviluppo diverso, alternativo. E chiarire la propria identità: “Non si capisce se il Pd è per la Nato col caschetto o per un’Europa autonoma. Siamo per il reddito di cittadinanza che sono pochi spiccioli o siamo contro l’evasione fiscale che sono miliardi? Siamo per colpire gli extraprofitti e la ricchezza finanziaria o per la flat tax? Siamo per la transizione ecologica o per il vecchio modello di sviluppo?”.
Tradotto, un dibattito sul tema non è più rinviabile secondo i due esponenti della sinistra interna dem: “Le differenze che ci sono nel Pd non possono più essere gestite con la reticenza”, concorda Orlando, nei contenuti e anche nel lessico. Ma in platea c’è chi lo contesta: “Non si riforma il capitalismo con Draghi!“, urla un signore in sala, contestandogli l’appoggio del partito all’ex presidente del Consiglio. “Ma nemmeno con Meloni, caro amico”, è la replica dell’ex ministro del Lavoro, con una stoccata rivolta a Conte, seduto accanto. Non è stata l’unica, come quando, pur con toni morbidi, lo stesso Orlando spiegava: “Non basta solo la spesa pubblica. Serve la redistribuzione, perché ogni tanto per fare qualcuno contento è necessario scontentare qualcun altro”.