“Senza colpe”, la quotidianità dei bambini che vivono con le madri detenute: in mostra a Napoli le fotografie di Anna Catalano


M. G. si arrampica su una sediolina gialla e guarda il cortile innevato attraverso le sbarre di una porta blindata. È una mattina di gennaio e lei vorrebbe uscire a giocare, ma in carcere non ha i vestiti adatti per stare sulla neve. Quel momento è stato immortalato nell’Istituto a custodia attenuata per madri (Icam) di Lauro, in provincia di Avellino, dalla fotografa freelance Anna Catalano nell’ambito del progetto Senza colpe. Dal 2018 a oggi, Catalano ha fotografato i minori ristretti con le madri in tutti gli Icam attivi d’Italia: Lauro, Venezia, Milano, Torino, e nella sezione nido del carcere femminile di Roma Rebibbia. Ventisei delle immagini catturate negli anni sono in mostra al Pan di Napoli fino al 30 aprile. Molte sono state scattate all’Icam di Lauro, il più popolato d’Italia e l’unico in tutto il Meridione, dove la freelance ha iniziato anche uno spin-off sulla bimba sopra la sedia gialla.

“Senza colpe vuole raccontare la vita dei bambini che in Italia vivono negli istituti a custodia attenuata con le madri – spiega a ilfattoquotidiano.it Anna Catalano – Più li conoscevo e scambiavo con loro momenti di divertimento, più mi rendevo conto che la possibilità che lo Stato italiano offre alle mamme, di poter vivere una parte della pena insieme ai piccoli, da un lato tutela il rapporto genitoriale ma dopo un po’ ribalta sui figli una colpa che non hanno”. Introdotti in Italia con la legge 62 del 21 aprile 2011, gli Icam sono istituti penitenziari con misure che attenuano l’impatto infantile con il carcere: le pareti sono colorate, gli agenti non sono in divisa, non ci sono celle ma mini appartamenti che restano aperti durante il giorno. I bambini, che attualmente in Italia sono circa una ventina, possono uscire all’esterno e la sicurezza è garantita per lo più con sistemi di videosorveglianza poco riconoscibili. Le regole però restano quelle di un penitenziario tradizionale. Non sono ammessi ospiti da fuori e tutti gli ingressi sono strettamente monitorati. “È vero che vivono in un ambiente simile a quello di una casa famiglia – dice Catalano – ma se ci torni più volte, ti accorgi che la presenza costante di sbarre alle finestre, le porte blindate, i controlli, fanno parte della loro quotidianità”.

Solo a Lauro, Catalano è andata una decina di volte. E in questo viaggio durato anni non tutti i momenti visti sono stati catturati dall’obiettivo. “Ricordo – racconta – due bimbe che in pieno agosto non avevano messo il naso fuori dall’istituto e si bagnavano con una pompa d’acqua nel cortile. O a Milano un bambino che chiedeva perché non potesse invitare gli amichetti a festeggiare il compleanno. La libertà che hanno negli Icam è un’illusione”.

Il suo progetto trae ispirazione da due film. Il primo è “Ieri, oggi e domani” di Vittorio De Sica, dove Sophia Loren veste i panni di una donna che per guadagnarsi da vivere nel dopoguerra italiano vende sigarette di contrabbando riesce a evitare ogni volta il carcere rimanendo incinta. L’altro è Orange is the new black, dove una detenuta cerca di evadere per tornare dal proprio bambino che deve subire un intervento chirurgico. “Da madre – spiega – mi sono chiesta cosa avrei fatto io al posto loro e ho deciso di approfondire il tema delle detenute con figli piccoli in Italia”. In un ambiente protettivo come il carcere, ogni foto è arrivata dopo un lungo lavoro. “Per una questione di rispetto, la prima volta che sono entrata non ho preso subito la fotocamera. Ho parlato con le detenute, ho spiegato perché fossi lì, ho mostrato dei miei lavori, abbiamo pranzato insieme e solo quando ho percepito una scintilla ho capito che potevo scattare e ascoltare le storie di ognuna” – racconta Catalano.

La mostra allestita al Pan di Napoli è stata voluta dal comune di Napoli e da Paolo Siani, ex deputato Pd primo firmatario della proposta di legge per la modifica sul trattamento delle detenute madri con figli minori di dieci anni. Ripresentata in questa legislatura dalla dem Debora Serracchiani, la proposta è saltata dopo un duro scontro tra opposizioni e governo. La Lega intende riscrivere la norma prevedendo in automatico il carcere per le donne incinte recidive – la cui pena oggi è differita – e la revoca della patria potestà in caso di reiterazione del reato. “Non sono una politica – dice Anna Catalano – ma sono rimasta colpita dal dietrofront di FdI e Lega, che ne hanno fatto una questione di schieramenti. Pensavo che la proposta Siani riuscisse a essere accolta, perché si concentra sulla tutela dei bambini“. Una proposta che a maggio del 2002 fu votata proprio anche dal Carroccio. “Lega e FdI invece fanno leva sulle detenute. È un punto di vista molto diverso e credo che se visitassero un Icam o la sezione nido di un carcere femminile capirebbero che la proposta di legge andava approvata”.



Fonte: https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/04/04/senza-colpe-la-quotidianita-dei-bambini-che-vivono-con-le-madri-detenute-in-mostra-a-napoli-le-fotografie-di-anna-catalano/7118759/

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